Sagra del Fuoco

Giuseppe Bozzo - Pittore delle tradizioni PDF Stampa E-mail

Ricordo di Rita Bozzo - 2 settembre 2011

 

Vorrei ringraziare gli amministratori comunali della città di Recco, il sindaco Dario Capurro, l'Assessore alle tradizioni locali Valentina Grazioli, l'assessore ai lavori pubblici Carlo Gandolfo per avermi dato la possibilità di essere qui questa sera per ricordare il maestro Giuseppe Bozzo e le sue opere dedicate alla Suffragina, Patrona della città di Recco, ed alla festa patronale dell' 8 settembre.
Inoltre vorrei ringraziare il Rettore del Santuario di N. S. del Suffragio Don Pietro Lupo, Rosalba Zerega Priore dell'Arciconfraternita di N. S. del Suffragio, i confratelli e le consorelle, Carlo Guglieri rappresentante dei 7 quartieri della citta di Recco e i 7 quartieri cittadini, la famiglia Bozzo, lo scrittore e poeta Bruno Minardi e tutte le persone qui presenti.
Sono molto contenta di vedere qui stasera tante belle persone, belle persone perchè amano la città  di Recco, la grande festa dell' 8 settembre e perchè hanno amato il maestro Giuseppe Bozzo e la sua arte.
Nel Maestro, la passione per il pennello e la tavolozza nacque quando era ancora un ragazzo, osservando le cose semplici e naturali che lo circondavano e continuò sotto la guida del maestro Antonio Giuseppe Santagata, al quale era legato da un sincero affetto e gratitudine per aver riconosciuto "la scintilla dell'arte" che era in lui e dal quale ricevette insegnamenti fondamentali, ma sopratutto trasse fiducia e forza per progredire sempre più nella pittura ed intraprendere una brillante carriera artistica spaziando dalla natura morta, al paesaggio, alla figura e all'arte sacra.
Diventare così quel grande pittore che noi tutti conosciamo, conseguire premi e riconoscimenti prestigiosi che lo collocano nella storia dell'arte italiana del novecento.
Infatti il maestro Giuseppe Bozzo è uno dei più noti pittori del Golfo Paradiso conosciuto a livello regionale, nazionale ed internazionale.
Di lui, si sono occupati importanti storici e critici d'arte, è stato recensito in molte pubblicazioni e cataloghi ed inserito nel Dizionario Comanducci degli Artisti moderni e contemporanei.
La sua lunga attività espositiva iniziò nel 1967, da allora tenne mostre personali e collettive in molte città.
La Direzione delle Belle Arti del comune di Genova acquistò nel 1970 il dipinto "Le gazze ladre" per la collezione della Civica Galleria d'Arte Moderna di Genova.
Ottenne nel 1971 il primo premio alla mostra d'Arte Sacra tenutasi a Genova nel Chiostro della Chiesa di San Matteo, e nel 1977 al quarto concorso di pittura contemporanea "Cristoforo Colombo", indetto in occasione delle Celebrazioni Colombiane, conseguì il primo premio medaglia d'oro con il dipinto "Ritratto della madre", ritenuto dal suo maestro Santagata il suo capolavoro.
Nel 1982 fu nominato "Accademico di Merito" dell' International Academy of Sciences and Art United Nations UNESCO New York; "Accademico di Merito" dell'Accademia i 1500 di Roma e nel 1984 "Accademico Corrispondente" nella Classe di Discipline Artistiche dell'Accademia Archeologica Italiana di Roma.
Dal 1988 fu membro dell' Accademia di Santa Chiara di Genova, e nello stesso anno fu nominato Accademico degli Incamminati di Modigliana.
Dipinse nel 1984-85 l'interno del Santuario di N. S. di Caravaggio sul monte Orsena alle spalle di Rapallo, dimostrando così di essere anche un bravo pittore di ponteggio e nel 1993 eseguì il grande mosaico celebrativo nel Parco della Rimembranza a Recco.
Sono degli anni 90' altre bellissime mostre personali: nella prestigiosa Torre Doria a San Fruttuoso di Camogli, proprietà  del FAI, Fondo Ambiente Italiano, nella Galleria Montagnani di Palazzo Ducale a Genova, nella Galleria Internazionale di Viareggio e nella città  di Recco.
Importanti sue opere si trovano nella Cattedrale di Tarragona in Spagna, a Tuningen in Germania, nel Santuario di N. S. del Boschetto a Camogli, nella chiesa di San Fruttuoso e nella chiesa di San Nicolò, sempre a Camogli.
Percorrendo il nuovo ponte davanti al Santuario di N. S. del Suffragio dal 2006 possiamo ammirare un suo splendido mosaico dedicato alla Suffragina, a lui tanto cara.
E' nel dicembre del 2009 l' ultima mostra del maestro Giuseppe Bozzo dedicata alla Pro Recco Pallanuoto.
Questa sera, siamo qui riuniti per rendere un omaggio al Maestro Bozzo ed al suo "ciclo mariano" dedicato a N. S. del Suffragio ed alla festa dell' 8 settembre.
Giuseppe Bozzo era nato a Camogli nel 1940, ma si trasferì giovanissimo con la sua famiglia a Recco e da subito cominciò ad amare questa città  e la Madonna del Suffragio, per questo il maestro Bozzo poteva essere considerato un vero cittadino di Recco, un "Recchelino" ed un "Madonnino" a tutti gli effetti.
Infatti la sua frequentazione al Santuario risaliva alla fanciullezza, nei primi anni '50, quando andava in chiesa prima come chierichetto e poi come "apprendista campanaro" insieme ad altri amici, quando le campane si suonavano ancora a mano.
I ragazzi attenti ad un cenno di capo di Emanuele Repetto "Manuelu", il campanaro dovevano mollare il pesante campanone che tenevano "in piedi", cioè con la campana rivolta in alto, per poi lasciarlo scendere facendogli fare un giro e dopo che il batacchio aveva dato il suo forte rintocco dovevano riprenderlo e tenerlo ancora in verticale per il prossimo giro.
Erano diventati proprio bravi, perchè riuscivano a mettere in verticale il grosso campanone facendogli fare solo un paio di rintocchi per poi fermarlo lasciandosi sollevare dal suolo appesi alla corda e al ceppo.
Giuseppe era il più alto tra i compagni e doveva prendere al volo con la mano il batacchio e tenendosi con l'altra mano alla ringhiera si sporgeva all'esterno il più possibile, per non far suonare il campanone, riuscendo così a fermarlo senza altri rintocchi.
Un giorno di festa, nel quale dovevano suonare tutte le campane, a Giuseppe fu affidata "la campana di mezzogiorno, quella sopra l'orologio del campanile.
Era la campana che si poteva suonare anche dal basso, infatti la fune entrava in un foro del pavimento e scendeva dall'alto fino a terra.
Mentre tirava con forza la campana, che con il suo festoso rintocco saliva sempre più in alto, improvvisamente dal foro del pavimento uscì un grosso gancio di ferro all'apice della corda, che gli agganciò i pantaloni e la cintura ed infine la maglia, senza procurargli alcuna ferita.
Avrebbe potuto essere sventrato o catapultato giù dal campanile.
Invece rimase illeso.
Con il passare del tempo, Giuseppe attribuì quella grazia alla Suffragina alla quale dedicò² molte opere durante la sua carriera artistica.
Giuseppe, ha sempre partecipato attivamente alla preparazione della "Sagra del fuoco", in onore della Madonna del Suffragio.
Da ragazzo, con gli amici del quartiere Liceto "camallava" i mascoli ed aiutava a caricarli nel "casetto" nel bosco ed in seguito in età più adulta realizzava maestria degli splendidi disegni con sabbie colorate, sul greto del fiume per il quartiere San Martino.
Col tempo la sua presenza al Santuario si fece sempre più motivata e devota.
La fede, per il maestro Bozzo ha avuto un'influenza determinante lo ha confortato, rinvigorito, rinnovato ed è sempre stata un'ispiratrice per le sue opere.
Dai quei ricordi giovanili ed alla sua devozione alla Madonna nascono i primi quadri dedicati alla Suffragina ed alla festa dell' 8 settembre.
Opere realizzate quando ancora abitava sulle alture di Recco, in località Maggiolo, quando i fuochi si facevano ancora ognuno nel proprio quartiere.
E' del 1977 l'opera "FUOCHI D'ARTIFICIO PER L' 8 SETTEMBRE".
I fuochi d'artificio di Giuseppe Bozzo hanno un pregio, quello di restare immutati nel tempo.
In questa opera sono loro i protagonisti ed occupano quasi tutta la totalità del quadro.
La visione della chiesa e delle luminarie viste dall'alto erano particolarmente emozionanti e forti, mentre lui cercava di fissare velocemente i colori scintillanti dei fuochi sulla tela.
Giuseppe Bozzo si emozionò molto la notte del 15 dicembre 1996 quando con fuochi d'artificio i sette quartieri di Recco annunciarono la proclamazione, da parte del Consiglio comunale della città , della Madonna del Suffragio "Patrona" di Recco ed il giorno 8 settembre festa patronale.

Sulla scia di quella emozione realizzò un "TRITTICO MARIANO" dedicato a N. S. del Suffragio "FEDE COLORE E LUCE", dove la Madonna è ritratta in varie fasi: di notte, all' alba ed in pieno giorno.
Trittico donato dal Maestro all'Arciconfraternita di N. S. del Suffragio nella ricorrenza del 175° anniversario dell'Incoronazione della Madonna.

E' del 1997 la prima tela del trittico "BELLA COME LA LUNA" che è divenuta la parte iconografica delle locandine e manifesti della grande festa patronale recchese.
In quest' opera sono racchiusi tutti gli elementi religiosi e civili della grande festa dell' 8 settembre profondamente radicati e sentiti da tutti i cittadini di Recco: la Madonna, la processione, i fuochi d'artificio, la chiesa e le case illuminate a festa.
Infatti la festa dell'8 settembre a Recco è frutto della collaborazione tra la chiesa, le autorità  cittadine, i quartieri e la popolazione che insieme operano per la buona riuscita dell'evento che porta a Recco migliaia di persone che giungono anche da lontano, mantenendo nel tempo la tradizione dei nostri avi.

Nel 1998 la seconda tela del trittico "SPLENDENTE COME IL SOLE".
Per questo quadro Giuseppe Bozzo s'ispira al mese di maggio, tradizionalmente dedicato alla Madonna, che rappresenta al centro, come un'apparizione che in realtà non c'è mai stata circondata da un volo di rondini, che danno al quadro movimento e vivacità.
Sullo sfondo la collina del quartiere Liceto, retrostante il Santuario, a primavera illuminato dal sole.
In basso un campo di margherite a simbolleggiare il risveglio della natura.

Termina il Trittico "COME AURORA CHE SORGE" del 1999.
Il quadro rappresenta la Madonna immersa in una raggiera di luce dell'aurora, tutt'intorno un cartiglio sorretto in alto da due putti alati, con la scritta N. S. del Suffragio.
Sul cartiglio sono scritti i nomi dei sette quartieri che secondo tradizione tutti gli anni organizzano la festa dell' 8 settembre.
I nomi dei quartieri sono posti come si trovano sul territorio, visti con le spalle rivolte al mare e lo sguardo verso l'interno della vallata di Recco, perciò per primo dal lato destro troviamo il quartiere SPIAGGIA seguono BASTIA, LICETO e COLLODARI.
Stesso discorso per il cartiglio del lato sinistro, come si trovano sul territorio, quindi per primo troviamo il quartiere PONTE seguono SAN MARTINO e VERZEMMA.
In basso completa la scritta 1824 - 1999, ed il logo che ricorda il 175° Anniversario dell'Incoronazione della Madonna, al centro "PATRONA DI RECCO".
La rappresentazione della Madonna nei suoi quadri, con il bambino sul braccio sinistro, è quella che si può definire ufficiale ovvero ricalca la rappresentazione proposta dalla statua presente sull'altare maggiore del Santuario, in una grande nicchia di marmi policromi.

Nell'anno 2000 dipinge "REGINA PACIS".
L'ispirazione gli venne quando seppe che il Santuario a lui tanto caro era stato designato come CHIESA GIUBILARE, un prestigioso riconoscimento per la nostra Chiesa, per i Madonnini, i devoti recchesi e del circondario.
Il maestro Bozzo, ancora una volta sente il desiderio di esprimersi per questo evento con dedizione e sentimento attraverso la realizzazione di un dipinto per ricordare nel tempo l'anniversario e trasmettere la sua emozione per l'entrata nel nuovo millenio.
Il quadro rappresenta la Madonna in un cielo notturno con la luna che le fa d'aureola circondata da fuochi d'artificio.
Un volo di colombe bianche la circondano a simboleggiare la pace.
Un grande "logo universale" centrale, scelto per l' anno giubilare, rappresenta Cristo "IERI, OGGI E SEMPRE" che abbraccia nel segno della croce i 5 continenti della terra rappresentati da 5 colombe dai diversi colori, a significare l'unione mondiale della Chiesa nei cinque continenti.
La parte bassa raffigura un luminoso giorno con la terra il mare e il cielo, un ulivo secolare dalle folte chiome, quale centro della vita, fede e resurrezione sulla morte ed ancora colombe bianche che si alzano in volo.
Un fascio di luce partendo dal logo centrale irradia la parte bassa dell'opera ad indicare il nostro percorso di fede verso la luce.
Completa la composizione una grande "M" formata da un rosario che termina con due medaglioni: in uno il monogramma mariano e nel secondo una colomba con un ramoscello d'ulivo, simbolo di pace.
Attraverso questo dipinto ricco di simbologie il Maestro ha voluto esprimere con i colori ed il segno la spiritualità  dell'eccezionale evento della Chiesa.
Questi non sono i primi lavori di carattere religioso del Maestro, ma il soggetto così caro e vicino a lui ha caricato questi quadri di qualcosa di difficilmente descrivibile e non posso evitare di ricordare delle sue parole: "Certi quadri con il passare del tempo diventano sempre più belli!".

Nell'anno 2001 dipinge la nostra "MADONNA DEL SUFFRAGIO" per la città di Benidorm in Spagna gemellata a Recco per la venerazione della Suffragina.
Un dipinto donato alla città spagnola in occasione delle grandi feste patronali, in segno di fratellanza tra le due comunità.

E' dell'anno 2002 una mostra dedicata alla Madonna del Suffragio e alla festa dell' 8 settembre dal titolo "Recco 8 settembre: tripudio di luci fiori e fuochi in onore di N. S. del Suffragio", in un modo tutto suo d'esaltare la festa dell' 8 settembre e che riassume lo stretto legame che accomuna i recchesi alla Suffragina.
La mostra centra appieno lo spirito della festa che vede impegnati i sette quartieri della città che ogni anno rinnovano questa secolare tradizione.
Il maestro Giuseppe Bozzo dipinge anche sette quadri, 7 quadri personalizzati uno per ciascun quartiere, da non dividere con altri, con i colori che li contraddistinguono dove la dolce effige della Madonna contrasta piacevolmente con l'esplosione dei fuochi d'artificio.
In basso fiori, cero votivo ed un cartiglio con il nome del quartiere stesso: "QUARTIERE BASTIA, QUARTIERE COLLODARI, QUARTIERE LICETO, QUARTIERE PONTE, QUARTIERE SAN MARTINO, QUARTIERE SPIAGGIA, QUARTIERE VERZEMMA".

Io penso che mai nessuno abbia dedicato ai quartieri una cosa così bella ed importante.

Dal virtuoso pennello del maestro Giuseppe Bozzo nasce un'opera di grandi dimensioni: "MADONNA A FIGURA INTERA".
Un'opera dove la figura della Madonna racchiude tutta la forza e la dolcezza di una madre, "nostra madre".
Al centro la "Suffragina" circondata dagli splendidi fuochi dell' 8 settembre, che s'innalza su Recco.
Nella Sua mano destra una rosa simbolo del mese di maggio, a Lei dedicato.
In basso a destra il Santuario ed alla sua sinistra una veduta della città e del Golfo Paradiso.
Completa con un cartiglio con la scritta "N. S. del Suffragio Patrona di Recco", lateralmente "8 settembre".

Osservando le opere del maestro Bozzo non si può evitare di essere coinvolti da calore, energia e gioia che traspirano dalle sue tele e rimanere incantati dalla sua pittura fatta di luce, colore perchè per lui dipingere era una felicità piena ed era la strada attraverso la quale il suo spirito cercava Dio.

Da fedele interprete del fervore religioso dei suoi concittadini, realizza una seconda bellissima immagine della "MADONNA A FIGURA INTERA".
Al centro la Vergine, protettrice della comunità recchese, sempre circondata dai fuochi d'artificio.
In basso a sinistra nuovamente il Santuario e la bandiera del comitato per i festeggiamenti.
Alla Sua destra ancora una veduta della città e del nostro mare e la bandiera italiana.
I quartieri uniti dallo spirito della festa sono rappresentati in quest'opera con delle bandierine con i colori che li contraddistinguono.
Conclude con un cartiglio bianco e azzurro, i colori della città di Recco, con le scritte laterali "8 settembre" e centralmente "N. S. del Suffragio Patrona di Recco".
Il maestro Bozzo nelle sue opere non lascia nulla al caso ogni colore, ogni simbolo è studiato e posizionato con maestria nelle sue composizioni.

Da vero artista del colore e della luce realizza "OFFERTA DEI CERI ALLA SUFFRAGINA".
Ceri che vengono accesi durante la suggestiva ed emozionante "Messa dell'alba" alle ore 4,30 del mattino.
E' la fiamma che prolunga la preghiera, come è scritto a Lourdes dove vicino alla grotta dell'Apparizione ardono migliaia di ceri.
La devozione dei recchesi per la loro Patrona è sempre stata molto diffusa e la prova evidente è la presenza in quasi ogni casa della Sua immagine.
Al centro dell' opera, la Suffragina in una raggiera di luce.
In basso i 7 ceri dei 7 quartieri della città tra i fiori simbolo di ogni quartiere, che con un tenero gesto di bimbo, vengono donati in omaggio alla Madonna dal figlio: Nostro Signore.
Completa l'opera un cartiglio con la scritta 8 settembre N. S. del Suffragio Patrona di Recco. I quartieri.
Come in ogni sua opera vi è il tipico segno della sua pittura fatta di giochi di luci e colori caldi, che riempono gli occhi ed accarezzano il cuore.

Ancora una volta il maestro Bozzo sente il desiderio di rendere omaggio alla Vergine con l' opera "NOTTE DI LUNA".
La Madonna è dipinta in una grande luna, circondata in alto da fuochi d'artificio.
In basso i fiori a rappresentare i quartieri, la bandiera del comitato per i festeggiamenti ed un cartiglio centrale con la scritta "N. S. del Suffragio Patrona di Recco".
Giuseppe Bozzo si ispira come per altre sue opere, su questo tema, ad una preghiera dedicata alla Vergine: "Bella come la luna".
Una preghiera a Giuseppe molto cara.
"O Vergine bella come la luna, delizia del cielo nel cui volto guardano i beati e si specchiano gli angeli, fa che noi tuoi figli ti assomiliamo e che le nostre anime ricevano un raggio della tua bellezza che non tramonta con gli anni, ma rifulge nell'eternità.
O Maria, sole del cielo risveglia la vita dovunque è morte rischiara gli spiriti dove sono le tenebre.
Rispecchiandoti nel volto dei tuoi figli concedi a noi un riflesso del tuo lume e del tuo fervore.
O Maria, bella come la luna, fulgida come il sole, forte come un esercito schierato sorretto non dall'odio, ma dalla fiamma dell'amore".

Il Maestro ha dato sfogo alla sua fantasia e creatività realizzando altre opere estremamente rappresentative: "SPARO DEL MASCOLO", che da inizio alle celebrazioni della festa in onore della Madonna alle ore 3,30 del mattino, l'ora in cui è nata la Vergine.
Al centro il monogramma mariano circondato dai fiori che rappresentano i 7 quartieri della città  di Recco proiettati nel cielo.
6 di loro: Bastia, Collodari, Liceto, Ponte, San Martino, Spiaggia sono dipinti nella luna con accanto una stella a simboleggiare lo spettacolo pirotecnico notturno, mentre il settimo Verzemma, Giuseppe Bozzo lo dipinge in alto al centro dentro uno splendido sole di mezzogiorno, l'ora della suggestiva sparara sul greto del fiume: "a sparata di recchelin".
In basso "lo sparo del mascol " circondato dal fuoco che identifica la festa di Recco come pure la scritta posta in alto: 8 settembre, Recco Sagra del fuoco.
Ia cosa che colpisce di più in quest'opera sono colori vivi e vibranti che s'irradiano all'interno della tela e sembrano quasi uscirne per raggiungere ogni singola persona.
La sua grande sensibilità d'artista lo spinge a realizzare un omaggio ad un uomo che tanto ha dato alla festa dell' 8 settembre: "OMAGGIO A TITTA MACCHIAVELLO", "U Titta de Verzemma", tragicamente scomparso, che per molti anni è stato presidente e sparatore del suo quartiere e considerato un "leader" della festa dell' 8 settembre.
Tra i fuochi d'artificio nascono dei garofani bianchi e rossi come i colori del suo quartiere: Verzemma.
Completa la composizione con nastri anch'essi bianchi e rossi, dei piccoli paracaduti verdi e bandierine tricolore.
In alto al centro del quadro il sole a rappresentare la fragorosa sparata di mezzogiorno, che lui eseguiva.

Segue "TRIPUDIO DI LUCI FIORI E FUOCHI".
Opera che da il nome alla mostra dedicata alla Suffragina ed alla festa dell'8 settembre.
Nell'interpretazione pittorica di Giuseppe Bozzo tutti i fiori che rappresenteno i quartieri di Recco partendo da terra si trasformano in fuochi d'artificio, per diventare in onore della Vergine dei "fiori di fuoco".
In alto al centro del quadro, la luna.

Una seconda sequenza di quadri dedicati ai sette quartieri di Recco.
Opere nelle quali il Maestro accosta la delicatezza e poesia dei fiori con una pioggia di colori che sgorgano da esplodenti fuochi artificiali.
"QUARTIERE BASTIA, QUARTIERE COLLODARI, QUARTIERE LICETO, QUARTIERE PONTE, QUARTIERE SAN MARTINO, QUARTIERE SPIAGGIA, QUARTIERE VERZEMMA".
Giuseppe Bozzo era "amico" di Recco e con la sua arte ha onorato la sua città e con questa mostra uno dei momenti più grandi delle vicende cittadine.

Ancora una volta con la sua arte il Maestro ci dona il piacere di ammirare dal 2006 l'ultima sua opera dedicata a N. S. del Suffragio: "STUDIO PER MOSAICO" raffigurante la Vergine Patrona di Recco che si trova in un'edicola votiva posta sul nuovo ponte davanti al Santuario di N. S. del Suffragio.
Il Maestro eseguì uno studio per l'opera, ricca di simbologie e significati.
Divisa in due parti: la prima è la notte che rappresenta il passato cioè la guerra, che distrusse Recco, la seconda il giorno con la luce di uno splendido sole a simboleggiare la rinascita della città.
Su tutto questo s'innalza Lei la Suffragina, tanto cara ai recchesi, che sorge dalla luce rosea dell'aurora.
In alto sul capo della Vergine un cartiglio con la preghiera "Ave Maria" perchè per Giuseppe dipingere era come pregare, perchè percepiva sempre la presenza della Madonna in tutto il creato facendo di ogni sua opera una preghiera, un inno di gioia e di ringraziamento.
In basso alla Sua destra il Santuario illuminato a festa e dall'altro lato lo stemma della città di Recco.
Al centro un altro cartiglio, bianco e azzurro, con la scritta N. S. del Suffragio Patrona di Recco.

Sul retro il "MONOGRAMMA MARIANO", realizzato sempre in mosaico in un firmamento di 12 stelle, quante sono le stelle che incoronano la Madonna, che rappresentano i 12 apostoli.

 Per il maestro Bozzo la pittura era vita, una sorgente inesauribile di felicità.
Amava il suo mestiere di pittore che considerava più una "splendida vocazione nel suo caso", alla quale non avrebbe mai rinunciato per nessun motivo.
Per lui, come spesso ripeteva "Una giornata senza dipingere è una giornata sprecata, una giornata senza alcun significato".
Questa sera, noi abbiamo ricordato solo una piccola tappa del suo brillante percorso artistico attraverso la quale ha voluto esprimere la sua fede mariana ed il suo entusiasmo per una delle più¹ belle feste d'Italia.
La sua interpretazione personale rivela la poesia che c'era lui e le composizioni trasmettono il suo messaggio di fede, pace e di ringraziamento alla Suffragina e a tutte quelle persone: uomini, donne, giovani e anziani che con passione ed impegno operano ogni anno per la buona riuscita della festa.
Il maestro Bozzo è stato definito da un critico e storico dell'arte "mago del colore" e questi quadri che abbiamo appena ammirato ce lo confermano, come pure il suo affetto per la città di Recco e per i suoi concittadini.
Affetto e stima ricambiati e la prova è la presenza questa sera, in questa sala, di tanti suoi amici ed estimatori.
Giuseppe Bozzo ci ha lasciati, ma è sempre presente tra noi con i suoi quadri che ci parlano di lui e della sua arte, le sue opere resteranno sempre a ricordare l'artista che era e a testimonianza della sua grande fede e devozione alla Madonna ed i colori dei sui "FUOCHI D' ARTIFICIO" nei nostri cuori non svaniranno mai.

GRAZIE MAESTRO 

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